Presso Azienda Agricola Vittorio Comini / Via Borgonovo – 45020 Giacciano con Barucchella- Ro
Partecipa anche una altra eccellenza Polesana:
Chianina del Rovere di Rizzato Enzo; Embrioni in Vivo Esclusivi / Via del Lavoro 25- 45020 Villanova del Ghebbo Ro
Alcuni vitigni dell’epoca degli Estensi sono stati ritrovati nel Podere di Vittorio a suo tempo, e con cura, studi e confronti con Istituto di Conegliano e Regione Vento sono stati Identificati e sono diventati buoni Vini. Assieme ad altri sommelier li abbiamo assaggiati e degustati; reputati interessanti, anche con potenzialità importanti per il futuro. E stata pubblicata una recensione su Veneziepost.it e sul sito www.Cacciatori.org-.
Giovedi 11 Novembre nella Cantina di Vittorio Comini sono convenuti oltre al vigneron Vittorio ed al sottoscritto Sommelier altri due amici professionisti; Dante Brancalion Delegato AIS e Gianni Romani che con l’enologo, sono stati fin dall’inizio dentro a questo progetto. Dopo accurate degustazioni professionali e abbinamenti con prodotti e piatti di varie consistenze i vini hanno ricevuto, lusinghieri giudizi; la clientela sia privata che Horeco locale sta rispondendo da tempo in modo positivo, occorre che questi vini siano pubblicizzati come meritano con una collocazione secondo il loro valore effettivo. Tenendo presente che hanno margine di miglioramento e la produzione attualmente non è molto elevata. Quindi…la diffusione deve tenere conto di questi limiti.
Pertanto ci siamo proposti di interessare noti ed apprezzati giornalisti del settore che hanno dato parere favorevole a presenziare all’incontro
Dr Renato Malaman di Padova ,giornalista affermato e conosciuto nel Mercato ( ex Mattino di Padova- gruppo Repubblica), gastronomo e gestore di un Blog molto conosciuto e considerato- il Dr Emanuele Cenghiaro Sommelier e giornalista . Collabora con la difesa del popolo di Padova, Con la Rivista Sommelier ( organo ufficiale di FISAR) con il Touring ( realizzato guide) ha anche pubblicato libri su Libraccio. Etc…. ;il Dr Donato Sinigaglia giornalista di Rovigo che scrive nella voce di Rovigo ed in altre testate; partecipa a molte iniziative locali e Regionali
Per tutti mi scuso se non riporto le attuali e complete attività ma conosco personalmente ed apprezzi i giornalisti come preparati professionisti del settore
A queste persone si aggiungerà una qualificata presenza di Ristoratori Polesani Luciano Rizzato del Ponte e Renata del Ristorante da Renata di Pto Tolle tutti presenti su prestigiose guide e considerati dalla clientela ..
Parteciperà all’incontro anche Enzo Rizzato allevatore di successo della razza Chianina nel Polesine; allevamento iscritto al libro genealogico chianina con riproduttori super selezionati. Esporta ovuli fecondati in tanti paesi Europei ed extra europei. Ci parlerà delle sua attività che hanno successo partendo dal Polesine
Per dare una concreta rispondenza
I vini presentati saranno abbinati a piatti locali sia a prodotti extra- regionali
Possibile qualche sorpresa derivata dalla intraprendenza della Cucina Comini e….
- Mattarella Bianco Frizzante da Vitigno aitoctono Antico ( bollicine in autoclave) Brindisi di benvenuto
- Mattarella Bianco frizzante fermentato sur lies da Vitigno autoctono abbinato con formaggio Cacio cavallo da Mucca Podolica della Foresta Umbra di Vico del Gargano sei mesi circa di affinamento
- Mattarella Bianco fermo; vitigno autoctono con pasta e fagioli di Giacciano(autoctoni senza buccia)
- Rosè di Benedina vitigno autoctono in fase di omologazione con salumi di Casa Comini
- Turchetta Rosso IGT veneto vitigno autoctono antico, abbinato al Cacio Cavallo di mucca Podolica affinato due anni in grotta.
Per quanto riguarda Interventi si ipotizzano senza vincoli
- Romolo Cacciatori perché questa riunione?: eccellenze e particolarità del Polesine poco conosciute come è il Polesine poco conosciuto- Presentazione del Formaggio Cacio Cavallo
- Rizzato Enzo Allevatore di Chianina presenta la sua Azienda
- Vittorio con aiuto dell’enologo Presentazione dei Vitigni e dei vini con loro storia.
- Dante Brancalion Sommelier; descrizione e presentazione dei vini e perché dell’abbinamento..
- Commento dei Ristoratori presenti
- Commento finale dei Giornalisti intervenuti–
- Confronto finale fra gli intervenuti
Romolo Cacciatori , Vittorio Comini, Dante Brancalion, Gianni Romani Enzo Rizzato Allevatore
(Da https://www.facebook.com/100004610610329/posts/2095880113908989/?d=n)
Renato Malaman
Gli autoctoni dell’Alto Polesine! La Mattarella (ci scusi il Presidente, ma quest’uva antica si chiama proprio così… Mattarella, perché un po’ matta), la Benedina e le altre.
Che atmosfere autentiche qui in cantina da Vittorio Comini, a Giacciano, nella campagna infinita che divide Badia da Trecenta. Fra tralci di vite rosso fuoco e aironi…
Assaggi di autoctoni insieme all’esperto Dante Brancalion, il veterano dei sommelier polesani. E poi con Romolo Cacciatori, studiosi della cucina, e con il cuoco Massimo Spallino sceso dall’Altopiano di Asiago…
Queste viti antiche ancora regalano emozioni. Vittorio Comini ci crede… e fa bene! Collabora ancora con la scuola di Conegliano. E del resto per abbinarli bene ha i salumi e i formaggi giusti…
(Da https://salsa-e-merende-padova.blogautore.repubblica.it/2021/12/06/la-mattarella-la-benedina-e-la-turchetta-vittorio-comini-da-nuova-vita-agli-autoctoni-dellalto-polesine/)
Renato Malaman
C’è persino la Mattarella, nel senso che è un po’ ‘matta’! Ma che bel carattere in bottiglia però… Forse piacerebbe anche al nostro presidente, visto che è un’uva così umile e piena di virtù. Della Benedina ne rimangono soltanto 30 piante o giù di lì. La foglia della vite ha due punte. Una rarità insomma. Queste piante superstiti le coltiva Vittorio Comini, che nella sua azienda di Giacciano con Baruchella ha una sorta di Arca di Noè dei vini antichi polesani autoctoni. Della Mattarella ne coltiva un paio di ettari. Tornando alla Benedina, Dante Brancalion, veterano sommelier dell’Ais polesana, dice che il nome deriva da quello delle corti benedettine, che erano numerose anche in zona. I monaci erano valenti agricoltori e vitivinicoltori. E poi amavano bere bene. La Mattarella si presenta in più varietà genetiche. Come la Benedina (e anche la Turchetta, oggi duemila bottiglie circa) è studiata dalla Scuola enologica di Conegliano. Comini partecipa con passione a questo progetto di vigneti didattici.
Bell’incontro sui vini polesani autoctoni nell’azienda di Comini, presidio isolato nell’orizzonte della bella campagna dell’Alto Polesine. Al rito dell’assaggio di questi vini antichi e in via di recupero, proprio grazie alla passione di Comini, era presente anche Massimo Spallino, noto ristoratore di Canove, sull’Altopiano di Asiago, uno che ama questa azioni culturali. Naturalmente oltre a stappare queste bottiglie ‘sperimentali’ è stata assaggiata la celebre bondola polesana, oltre ai salumi di casa che Comini sa preparare con sapienza. C’erano i fagioli della varietà santi.
“La viticoltura nell’Alto Polesine – ricorda Romolo Cacciatori, accademico della cucina e studioso di storia delle tradizioni agroalimentari – ha origini antiche e la sua diffusione assunse una certa importanza dopo le bonifiche del 1400-500 ad opera dell’Abbazia della Vangadizza e dei nobili Bentivoglio. Nei bollettini del tempo si trova traccia di vitigni antichi: Turchetta, Corbina, Basegana, Groppello, Cremonese, Negretta, Rossiola, Uva d’Oro, Vernazzola, Mattarella, Piacentina e la Benedina. A fine Ottocento, dopo la filossera, i nuovi ibridi con piede d’innesto americano, come il Clinton, non trovarono terroir favorevole; l’Adige e il Po che delimitano il territorio avevano creato con le loro inondazioni un ambiente non favorevole e la viticultura fu perduta. Fino al 2012 quando, assieme ad altri coltivatori, Comini di Giacciano con Bauchella formò il gruppo AVSP, dopo che erano stati ritrovati in zona alcuni vecchi vitigni nel territorio. Con l’aiuto di Veneto Agricoltura e del Centro di Conegliano l’associazione dette inizio alla loro coltivazione”.
A quasi dieci anni di distanza la Cantina Comini può offrire, da uve Mattarella il Bianco Frizzante: colore giallo tenue, fiori bianchi al naso; buona acidità, piacevole al palato con un finale di mandorla amara. In fase di lavorazione la versione “metodo ancestrale” e anche la versione bianco fermo con la vendemmia 2020. Un vino da aperitivo che può accompagnare le carni bianche e il pesce lesso o crudo. Invece, dalle uve di Turchetta Polesana, si ottiene un IGT Rosso Veneto: elevata carica di antociani, colorazione intensa, sentori di viola e marasca con giusta nota amara finale. Si accompagna bene con l’anguilla e carni in umido.
Infine, dalle uve di Benedina, quelle con il ‘saio’ dei monaci, un Vino Rosso ancora praticamente sconosciuto: colore brillante, sapore rustico antico, gradazione modesta ma sostenuta da una piacevole acidità. Con lo stracotto di asino, ovvero col musso un abbinamento vincente. La Cantina Comini Vittorio si trova in Via Borgonuovo a Giacciano. Tutt’intorno c’è un piccolo eden agricolo che si estende a perdita d’occhio. Ogni tanto, sugli argini dei corsi d’acqua, non è raro scorgere garzette e aironi… Uno spettacolo della natura.